Accordare un appellativo alle cose e il antecedente cammino a causa di affrontarle

Accordare un appellativo alle cose e il antecedente cammino a causa di affrontarle

Di molto con assai immagino una me decisione, una me popolare, immensa, indomito. Una me giacche sovrasta alberi ed edifici.

Nel momento in cui camminavo in elemosina di non so che, un tremore secondo la reni, un alito di folata sulla guancia, allora nel momento in cui camminavo concentrata verso un cenno celestiale, mi sono persa.

Ad un qualche luogo non sono piu fine per approvare la cammino di casa, le strade mi apparivano tutte nuove, mai viste, nessuna mi pareva di averla in passato panorama. Nondimeno io ero nondimeno la stessa, il appassito evo lo stesso, fulmineo, concentrato, pareva ciascuno stravagante beffa del caso.

Successivamente non mi sono piuttosto furberia poi essermi persa e tutt’ora mi cerco invano per un reazione sbadato, nelle vetrine dei negozi oppure sulle superfici riflettenti. Affinche poi mi chiedo laddove ho adepto ad adottare tutti questi aggettivi attraverso dipingere alcune cose, questa bene di servirsi le virgole, le pause, la suspense.

Nell’eventualita che potessi rubare i miei oggetti personali migliori e trasferirmi mediante un citta mediante cui vestire una quantita materiale, nell’eventualita che fossi di monumento, di argilla, dato che potessi modellarmi verso mio volonta, dato che potessi ampliare le mie braccia di kilometri ed circoscrivere tutte le cose cosicche esca

e nel caso che i miei pensieri svanissero totalita ai miei ricordi ancora belli e di me non rimanesse nient’altro dall’altra parte ad un cosa omogeneo, incrollabile, materiale?

Non vorrei che le mie paure si trasformassero in ramificazioni, che diventassero alberi, giacche le radici crescessero maiotaku in italia verso intemperanza, affinche no mi venisse con memoria di spostarmi

Non so dire qualora e scattato mediante me corrente non so che, questa illuminazione, questa manifestazione: all’incirca proprio questi giorni ascoltando Erik Satie in mezzo le mura domestiche (mi e parso

“S’io fossi bambino come il abbondante mare, mi leverei sulla cima dei piedi delle da dove con l’alta mare, accarezzando la satellite.

Mi pare giacche la ingegno mi non solo diventata pesante, incluso d’un lineamenti, insieme alle mani e al reperto del reparto; sento oltre a cio il successo della pioggia carezzarmi.

Nel momento mediante cui spengo le luci, altura la intelligenza sul guanciale e poso le mani sul giaciglio mi adunanza sola mediante me stessa: percepisco le lenzuola sfiorarmi la tegumento e tutt’intorno verso me nient’altro perche il vacuita.

Pero mai sono stata sola, intanto che mi rivolgo al trascorso ecco un singolare preoccupazione:mai sono stata sola. Ho avuto continuamente me stessa, affezionato, al mio fianco in qualsiasi visione, scatto, ricordo in quanto ripercorro. Una presenza delicata cosicche non smette niente affatto di ansimare insieme me, diffondersi, varcare, agitarsi: Io, Me stessa, Me medesima vengo ritratta di continuo per mia societa.

Ciononostante mi sento sola stanotte nel letto, nel dimenticanza della notte laddove totale tace e la pioggia ha smesso di capitare. Non c’e nessuno accanto a me e lo estensione e occupato dalla mia unica prontezza.

Un’ultima bene avanti di addormentarmi: penso. Nel momento in cui il mio aspetto e ormai fermo, libero soltanto dal ritmo del mio centro, la mia memoria vaga, il mio coscienza elabora pensieri, immagini, suoni, odori: sono certa cosi, qualora dico di non succedere giammai e di non avere luogo mai stata sola.

Penso di continuo a quanto mi piacerebbe succedere una brava blogger ma mi rendo competenza di quanto io faccia effettivamente ribrezzo ad abitare ostinato, nella vita particolare.

Ho riflettuto circa quanto tanto stata importante la musica attraverso me nei momenti peggiori e per quelli migliori; questa mane mi sono ritrovata a cantare gli Arctic Monkeys, che per ricordarmi all’improvviso della mia puberta, di dal momento che cantavo in cammino “When the sun goes down” e di quanto cosi situazione importate in me l’album Humbug.

Non ho quisquilia da manifestare in questo post, chiaramente certi giorni ti rendi vantaggio, avanti di partire verso letto, di aver avvenimento tutto colui perche dovevi fare. Altri giorni alla buona no.

So cosicche dato che le parole sono pesanti e dolorose appena macigni devo tenerne conto: so di ricevere il bisognare di misurarle perennemente di pesarle di controllarle di calcolarle, di farle passare attraverso le dita stando sennonche attenta verso non farle stramazzare. Di annusarle e svelare perennemente un’odore differente, un fragranza giacche sa di fiori od unito perche sa di frutta; di accarezzarle mediante gentilezza ovvero durezza se mi fosse richiesto. Di ascoltarle intonare rimanendo pigro ad qualsiasi stonatura, qualsiasi acuto, tutti richiamo d’imperfezione escludendo no chiarire il mio fastidio.

Nell’istante durante cui m’accorgo di te, dei tuoi sospiri, delle tue parole, dello movimento d’aria affinche provoca il tuo compagnia agevolmente muovendosi, di tutte le cose che mi vengono con memoria nessuna ha la stessa amabilita delle parole, giacche sanno intrecciarsi, giocare, sfiorarsi e a volte adattarsi

Ma malgrado tutta l’accuratezza, l’attenzione e la delicatezza dei miei gesti niente affatto ho avuto il avviso che stesse accadendo tutto all’infuori di me, cosicche incluso corrente scivolare, annusare e soffiare non dipendesse minimamente dalle mie azioni e affinche dunque non avesse delle conseguenze sulla mia uomo. ..forse verso un attimo….forse a causa di un secondo mi e parso perche Satie fosse di continuo situazione nella mia vita, che una appoggio sonora silenziosa, maniera un rullino in quanto si ripete all’infinito,cosi infinito giacche verso brutalita di sentirlo come si dimentica…).

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